Venezia: la città che diede i natali al Mencini, dove trascorse l’infanzia presso i nonni materni. La sua tendenza artistica si rivelò alle scuole elementari soprattutto nei lavori pittorici dando notevole rilievo alla cromaticità dei colori accesi e caldi. Fu l’inizio di riconoscimenti e premi. La città amata “Venezia”: lo squero, la calle dove trascorreva le giornate gli furono tolte. La madre si trasferì, con il rammarico dei nonni, ma l’insistenza di Adriano ottenne che i fine settimana e tutte le vacanze scolastiche tornasse nei luoghi tanto amati, dai nonni!
Fino a quando all’età di 14 anni le visite divennero talmente rare e, per molteplici
eventi finirono.
Iniziò nuovi modi di trascorrere il tempo, numerose situazioni lo
spinsero a scrivere “pensieri” trasformandoli in quadri. Lo stesso Mencini non
definisce poesie ma confessioni interiori di pensieri e, riflessioni dove si
racchiudono
l’allegria, la tristezza, solitudine, malinconia e rabbia.
Si sposò giovane e il lavoro, lo studio e la famiglia gli portarono via quel “tempo”
dedicato alla sua Arte fatta di confessioni e pittura.
Ma con decisa volontà
riprese e le “confessioni” presero corpo assoluto sui dipinti
dando all’opera l’anima. I suoi spazi infiniti, i suoi cieli.
La poesia strumento di verità dove le parole sono azioni vissute, denunciando
tutto
nella libertà di pensiero. Il Mencini coniuga le azioni poetiche come oggetto
di colore. Le sue opere pittoriche creano sulla tela l’immagine della poesia.
La città amata lo raggiunge spesso nei ricordi abbandonandolo in una nube
di
tristezza, come avvolto nel “caigo” (nebbia).
I suoi spazi infiniti, i suoi cieli, le sue lune ed il calore del sole, impregnano le
mani e la mente nei suoi quadri poetici, ove squarci armonici fanno rivivere
spazio e tempo.
Una Venezia che è dipinta e scritta come da un figlio, dal naturale defluire del
tempo.
Un Anonimo Veneziano
Per la Letteratura fu insignito del Titolo di Accademico Culturale
d’Europa – “Lettere – Arti
– Scienze - Sociologia” – Atto Pubbl.
Repubblica Italiana.
“Poesia erompente, quella di Adriano Mencini, da un vulcano di
sensazioni immediate e fluttuante di note che generano, pur tra
contrasti formali, una schietta
e naturale armonia.”
Rino Pompei
Diploma “La Quercia d’Oro” per meriti Culturali e Artistici – Bologna.
Consegnato da Maria Giovanna Elmi.
Giuria: Remo Brindisi, Gen. L. Sciascia, Prof.ssa Maria Luisa Spaziani.
Premio Internazionale “Renzo Pezzani” a Parma, Presidente Onorario
Cesare Zavattini.
Premio Lidia Alfonsi e della giornalista Dina Luce – Pubblicazione
Dizionario “I Contemporanei”.
1° Premio per la Letteratura
– Scuola Grande S. Giovanni Evangelista.
Ultimi commenti
In questi giorni Adriano Mencini A.M.Gobi ha vinto il premio speciale Giuria dell' Accademia di Roma Istituto di Cultura di New York Roma Capitale Regione Lazio ed anche premio per la bellezza.
ci sono opere mie in ASTA ANNUNCIO PER CHI FOSSE INTERESSATO ALLE MIE OPERE.
Bellissimo sito, particolare l' opera "Casino dei spiriti".